Affidarsi...In ascolto...La  ParolaE' gioia...

e non dimentichiamo i Salmi!

La Parola che cambia la vita

Giobbe: "Comprendo che puoi tutto..."

Il cammino è irto di difficoltà: continua lo sforzo di imparare ad affiatare i nostri pensieri, i nostri progetti con quelli del nostro Creatore!

           

Giobbe nella sua lotta con un Dio che gli appariva ingiusto e persecutore.

Giobbe, uomo integro e retto, che temeva Dio ed era alieno dal male, da un giorno all'altro si ritrova in miseria, privato dei figli e gravemente malato. All'inizio sopporta ma poi non rinuncia a discutere con i suoi amici e con Dio stesso: che genere di Dio è mai un Dio che permette la sofferenza di tante persone buone e lascia che i malvagi vivano una vita confortevole? Dov'è la giustizia? Perché Dio non ha trovato un modo per prendersi meglio cura delle sue creature? Perché sentire il bisogno di un Dio che poi non mi soccorre?

Chi poserà la sua mano sulla mia spalla?

Giobbe vuole discutere con Dio in persona, perché i suoi amici non valgono granché, lo cita in giudizio: Dio è l'imputato. Avrebbe bisogno di qualcuno che si metta tra Lui ed il giudice? "Chi poserà la mano sulla sua spalla e sulla mia?” (cf. Giobbe 9,33).
Ma Dio non lo incontra nell'aula di tribunale, bensì nel turbine di una tempesta. Dio dà dimostrazione della sua competenza come creatore e custode dell'universo:
"Dov'eri tu quand'io ponevo le fondamenta della terra?
Dillo, se hai tanta intelligenza!
Chi ha fissato le sue dimensioni, se lo sai,
o chi ha teso su di essa la misura?
... Dillo, se sai tutto questo!
Scagli tu i fulmini e partono
dicendoti: «Eccoci!»?
... Giobbe rivolto al Signore disse:
Ecco, sono ben meschino: che ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
Ho parlato una volta, ma non replicherò.
ho parlato due volte, ma non continuerò."

(Giobbe 38,4-5.18b.35; 40,3-5)

 

Ma Dio gli è vicino...

La sfera di Dio è completamente diversa da quella umana. Gli esseri umani sono i responsabili delle loro azioni e di ciò che capita sulla terra: non si può biasimare Dio per le cose che non funzionano.
Giobbe comprende che Dio gli è vicino, lo ascolta, si cura di lui.

"Allora Giobbe rispose al Signore e disse:
Comprendo che puoi tutto
e che nessuna cosa è impossibile per te.
Chi è colui che, senza aver scienza,
può oscurare il tuo consiglio?
Ho esposto dunque senza discernimento
cose troppo superiori a me, che io non comprendo.
«Ascoltami e io parlerò,
io t'interrogherò e tu istruiscimi».
Io ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono.
Perciò mi ricredo
e ne provo pentimento sopra polvere e cenere."
(Giobbe 42,1-6)