Una vita bella e buona ...

           

Una libera scelta...

Il nostro Creatore ha voluto e creato l'uomo perché viva una vita terrena nella bontà e nella felicità, e il compito assegnato all'adam, al "terrestre", è tendere alla comunicazione, alla relazione, alla comunione con gli altri, per conoscere il bene e la felicità.
Ma tocca a noi scegliere...
Analogamente, se decidiamo di seguire Gesù lo dobbiamo fare in libertà e per amore, anche perché da schiavi, prima o poi si abbandona il campo e non si dimora sempre accanto al Signore... (cfr. Giovanni 8,35)
 

Per una vita bella, buona e felice...

Ogni uomo o donna vuole vivere, vivere il più possibile e ciascuno ha una visione ideale di ciò che vorrebbe essere, ma sicuramente vorrebbe la felicità, vorrebbe "riuscire" nella vita .
Questa ricerca della felicità non può essere disgiunta dalla più generale "ricerca di senso": per vivere non possiamo fare a meno del senso, ossia di un significato, di un orientamento, un riferimento, un fine.
 

Per una vita bella,...

Immagino già qualcuno che pensa: "come è possibile che Gesù abbia avuto una vita bella e beata se è finito sulla croce?"
Eppure si, la sua è stata una vita bella, non solo buona! E' stata la vita di un uomo povero, ma sempre dignitosa; ha conosciuto la gioia del vivere insieme (una decina di uomini e alcune donne sono stati coinvolti nella sua vita), dell'amicizia e dell'esperienza affettiva con Marta, Maria e Lazzaro, con Pietro, Giacomo e Giovanni; ha incontrato la gente (quanti banchetti, quanti incontri per le strade,...),...

La croce, se vogliamo parlarne, è stato proprio l'esito di una vita vissuta nell'amore, l'esito del racconto di Dio che lui ha fatto, l'esito della sua interpretazione del potere politico.
Gesù ha saputo dare un senso anche ad un simbolo così infamante e vi è andato incontro nella libertà e per amore degli altri.
 

una vita buona,...

La prima qualità che caratterizza la vita di Gesù è certamente la bontà. Gesù è stato definito da D. Bonhoeffer come l'uomo per gli altri: la sua esistenza è stata segnata dal dono di sé, dal servizio agli altri, specialmente i piccoli e gli ultimi, una vita sempre tesa alla condivisione, alla comunione; non per niente fu chiamato "Maestro buono" (Marco 10,17).
E la vita da lui iniziata, secondo la volontà di Dio, è fatta proprio di servizio, di amore gratuito verso l'altro che è a noi prossimo, anche se nemico o estraneo. La vita di un suo discepolo non può quindi che essere un'esistenza tesa a far vivere gli altri che ci stanno intorno: amare quelli che ci stanno accanto, quelli che incontriamo e, soprattutto, gli ultimi, quelli feriti dalla vita.
Solo questa pratica di vita "buona" ci permette di conoscere qualcosa del mistero di Dio. Senza questo tipo di vita Dio è solo un'illusione immaginaria.

una vita felice


Ed è stata anche una vita felice quella di Gesù, perché la felicità è la risposta alla ricerca di senso; Gesù è stato felice perché la sua vita possedeva un senso: solo chi conosce una ragione per cui vale la pena perdere la vita, conosce anche una ragione per cui vale la pena vivere.
Qual è stata questa ragione? Vivere al servizio degli altri, gratuitamente e liberamente: l'amore è più forte della morte.