"Voi chi dite che io sia?"

Parte 1 Parte 2        

Vogliamo conoscere più da vicino Gesù di Nazaret come persona,
prima di rispondere...

Scopriremo così che si può cambiare questo mondo e che
vivere come lui non solo è possibile ma riempe di senso.

Il suo messaggio e la sua vita sono qualcosa che possono ancora interessarci?

Ha detto parole per gente d'altri tempi?
Ha fatto miracoli per qualche fortunato. E' stato osannato e poi ripudiato.
In che misura ciò ci riguarda?

"Venite e vedrete"

"Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo"

(Giovanni 7,46)
Gesù è libero non solo dagli schemi consolidati e dai luoghi comuni, ma anche dal fascino del denaro e da quello del potere, dalla sua stessa famiglia e dagli amici.
Basti ricordare un episodio tratto dal vangelo di Marco (Marco 3,31-35): Gesù sta parlando alla folla, che è seduta in cerchio. Arrivano la madre e i parenti e qualcuno lo avverte: "Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano". Gesù non interrompe il discorso né saluta i parenti. Gira lo sguardo su quelli che gli stanno attorno ed esclama: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre".
La sua radicalità fa scuola: chi lo segue non può stare a tentennare, a soppesare cosa perde e cosa guadagna; guardando a lui trova la forza di scegliere, di liberarsi da tutte le appartenenze di comodo che lo legano.

Il suo messaggio

Che cosa si aspettano gli uomini del suo tempo (nel loro ragionare da uomini):
  • un Messia politico, un re ricco e potente che porti benessere a tutti, magari sfruttando la "potenza divina"
  • segni grandiosi, sempre più grandi, dal cielo che confermino il suo "essere divino", per metterlo alla prova...
e, invece, Gesù si pronuncia così:
  • "Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo" (Marco 1,15)
  • ma "il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui o eccolo là. perché il regno di Dio è in mezzo a voi" (Luca 17,20-21). Il Regno di Dio è presente nel nostro mondo e nella nostra storia, ma è presente come un seme, non è ancora una pianta rigogliosa... Il Regno è reale ma non appariscente, non possiamo disporne come se fosse nostro, lo possiamo solo accogliere come un dono.
  • Com'è questo Regno di Dio? Corrisponde ai nostri sogni? Ecco il "discorso della Montagna" a descrivercelo:
    «Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati gli afflitti,
    perché saranno consolati.
    Beati i miti,
    perché erediteranno la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
    perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi,
    perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore,
    perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace,
    perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per causa della giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli. (Matteo 5,1-10)
   

Come è vissuto?

Gesù ha vissuto fino alla fine come uomo povero, affamato di giustizia, operatore di pace, puro di cuore, perseguitato,... e queste beatitudini corrispondono un po' alla "carta costituente" del discepolo di Gesù, alla ricetta per una vita nuova: chi non si fa povero, lasciando ogni cosa per seguire Gesù (Marco 8,34-35; Matteo 13,44-46); chi non diventa mite come un bambino (Matteo 18,3); chi non cerca Dio con cuore puro e sincero (Matteo 22,37), non può entrare nel regno inaugurato da Gesù. Vivere le beatitudini è scegliere di assecondare non i desideri di potere, di ricchezza, di successo, ma piuttosto i desideri che lo Spirito di Dio suggerisce in noi (Galati 5,18-23; Filippesi 4,8; Lettera di Giacomo 3,17-18).
Per comprenderlo basta guardarsi intorno: laddove c'è un occidente ricco e sprecone c'è un Sud del mondo dove si deve vivere con meno di un dollaro al mese, si muore di malattie banali; laddove ci sono ingiustizie prima o poi ci sono conflitti, guerre,...
Solo con il sacrificio di sé si salva il mondo...

Il Comunicatore

Per esprimersi e vivere così Gesù ha dovuto intrattenere un rapporto del tutto particolare con il nostro "Creatore".
"Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera" (Giovanni 4,34). Non è venuto a dire parole proprie, tali da mettere in mostra se stesso. E' venuto unicamente a farci conoscere tutto ciò che ha imparato dal Padre. Dio, se vuole parlare all'uomo non può che farlo tramite un uomo e Gesù diventa il comunicatore.
Volete capire com'è Dio? Che cosa prova nei confronti della sua creatura-uomo? Che cosa si aspetta dall'uomo? Che cosa farà per l'uomo ? Ebbene, guardate alla vita di Gesù!
Dio non poteva comunicare in modo diverso visto che non voleva cancellare la nostra libertà; se si fosse manifestato con fatti straordinari, ineccepibili, schiaccianti non ci sarebbe stato spazio per scegliere se aderire al suo progetto, saremmo stati tutti schiavi, non importa se per per paura o per convenienza.
   

"Voi chi dite che io sia?"


Può un semplice uomo come noi, da solo, vivere come ha vissuto Gesù,
dire le cose che ha detto Gesù, fare la cose fatte da Gesù?

Oppure, anche noi così scettici, così occupati in tante cose-attività, dobbiamo ammettere,
come il centurione pagano, vistolo spirare: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio"?
Non c'è una relazione misteriosa che unisce Gesù a Dio?