Vivere davanti al "Padre" è la condizione per avere
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Il Dio di Gesùnon è un Dio generico che crea il mondo e poi lo guarda con occhio severo, in attesa di poterlo giudicare, premiando i fedelissimi e ributtando i peccatori. |
No, il Dio che Gesù ci rivela, con le sue dichiarazioni e con la sua testimonianza, è "Dio con noi", un Dio che si interessa del mondo che ha creato, un Dio che si dona, che gioisce e soffre, che lotta e muore per noi.
Più che un giudice è un amico, un Dio che, come dice il Vangelo, ha tanto amato il mondo da mandare suo Figlio non per condannare il mondo ma per salvarlo (Giovanni 3,21), un Dio di infinita misericordia (cioè di un amore che si riversa anche su chi non lo merita e non lo aspetta). |
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Non si tratta di conquistare Diosi tratta di lasciarsi conquistare da lui, di accettare di essere amati (Egli per primo ci ha mostrato il suo amore). |
Si, la ragione vuole certezze, che peraltro non potranno mai avere l'evidenza matematica: questa è fatta per giudicare un mondo al nostro livello e un Dio cui si giungesse in questo modo sarebbe appunto un Dio misurabile e descrivibile.
Se Dio per definizione è un essere creatore, trascendente, non possiamo che intravederlo come l'aldilà di tutti i nostri ragionamenti. Un Iniziatore, un "Creatore del mondo", un'intelligenza ordinatrice, una libertà che fra i tanti modi possibili sceglie questo mondo: sono esigenze che la scienza indica senza poterle descrivere. |
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"Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato."(Giovanni 1,18) |
Dio prende l'iniziativa di farsi vicino alla vita umana, di salvarla, di aprirla alla libertà, di farle dono della pace e della giustizia.
E spetta a Gesù (il comunicatore di Dio verso gli uomini) lasciare intravedere il volto del Padre con la novità del suo annuncio, l'autorità e la potenza dei segni che compie, l'apertura e il dono di sé che traspare dai suoi incontri con ogni genere di persone. I tratti salienti del volto di questo Dio sono descritti nel linguaggio delle parabole, con cui Gesù si è rivolto alle folle e agli oppositori per convincerli ad accogliere la sua iniziativa e rispondervi con nuovi atteggiamenti di vita. Dio è per Gesù come:
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Emerge quindi un volto di Dio che continua a sconvolgere e nello
stesso tempo a rasserenare la nostra ambigua coscienza religiosa,
spesso legata ad immagini fin troppo umane del divino. |