Seguimi...

       

"Seguimi"

Ci chiede di seguirlo "ovunque egli vada" (Apocalisse 14,4), di "camminare come lui ha camminato" (1Lettera Giovanni 2,6), di assumere i suoi stessi pensieri e sentimenti, "stare nel mondo tra i fratelli "facendo il bene" (Atti Apostoli 10,38). Ma la risposta a questo invito tocca a noi... e non è una risposta a parole, ma con la nostra vita...

"Fare una vita spirituale" non vuol dire uscire dal mondo o chissà quale altra fantasia, ma solo "vivere l'esistenza umana come l'ha vissuta Gesù", ossia nell'amore senza fine e senza condizioni, in perfetta obbedienza a quello che vuole Dio.

Tutti devono riuscire a vedere nel nostro entusiasmo, nella nostra perseveranza la certezza che Gesù Cristo può e vuole rinnovare la vita di tutti.
Lo vedranno da come sappiamo apprezzare la povertà e affrontare la "croce", da come sappiamo amare tutti, anche i nemici, testimoniando così l'amore universale del Padre, dal nostro volto gioioso e non più scuro e pieno di rabbia...
Che cosa ci accompagna nella sua conoscenza (non solo ricordandoci le parole, gli atti e gli eventi di Gesù ma permettendoci di viverli con lui, in modo che sia formato Cristo in noi e sia in noi vita)?

Che cosa ci spinge a conformarci a Gesù?

Che cosa ci permette di gridare “Abbà”, "Padre", (cfr. Lettera Galati 4,6)?
Carlo Maria Martini si esprime così:
"Parlare dello Spirito santo è riconoscere la sua azione nel cuore di ogni uomo, nel cuore delle nostre città e della nostra storia, per suscitare in esse persone e gruppi che siano come Gesù, che come lui pensino, agiscano, soffrano da veri figli di Dio e come lui donino la vita per i fratelli..."

Forse non ci porterebbe lontano sapere come è fatto lo Spirito! E' una funzione d'onda? E' materia, atomi, elettroni che si muovono, oppure una delle dimensioni nascoste...? L'importante è che ci intenda su quelli che sono gli effetti del suo intervento (il vivere come Gesù,...)!
Anch'io vorrei fare esperienza di Dio, del Dio che, una volta incontrato, diventa colui che plasma tutta la mia vita dandole senso.

Ma, essendo Dio "colui che non si può vedere senza morire" (Esodo 33,20) e, come dice Giovanni, "colui che nessuno ha mai visto"

come posso fare esperienza di Dio?

Dio sarà sempre Altro da noi umani, il completamente "Altro". Non può, quindi, che essere Lui a venire verso di noi, che ci cerca, ci attira, ci propone l'avventura dell'alleanza... ma poi c'è la nostra risposta: la vita filiale, la vita fraterna con Gesù, ecco "la vita dello Spirito"...

Dio è "altro da noi" e non si lascia certo imbrigliare dalle nostre definizioni. Forse la pagina più suggestiva che ci aiuta a cogliere il mistero di Dio è nel libro dell'Esodo: all'accorata preghiera di Mosè perché Dio riveli la sua gloria, il suo volto, non è data una risposta esaustiva. Dio sarà visibile solo di spalle; il suo volto non potrà essere contemplato faccia a faccia, per adesso (cfr. Esodo 33,18-23).

Ma Gesù ci ha rivelato com'è Dio!
Ed è Lui la via che ci può portare all'Amore infinito, a Dio.
O Cristo, nostro unico Mediatore,
Tu ci sei necessario:
per venire in comunione con Dio Padre,
per diventare con Te, che sei suo Figlio unico e Signore nostro,
suoi figli adottivi, per essere rigenerati nello Spirito Santo.
Tu ci sei necessario, o solo vero Maestro
delle verità recondite e indispensabili della vita,
per conoscere il nostro essere e il nostro destino,
la via per conseguirlo.
Tu ci sei, necessario, o Redentore nostro, per scoprire
la nostra miseria morale e per guarirla; per avere il concetto
del bene e del male e la speranza della santità;
per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.
Tu ci sei necessario, o Fratello primogenito
del genere umano, per ritrovare le ragioni vere
della fraternità fra gli uomini, i fondamenti della giustizia,
i tesori della carità, il bene sommo della pace.
Tu ci sei necessario, o grande Paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza e per dare ad essa
un valore d'espiazione e di redenzione.
Tu ci sei necessario, o Vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione
e per avere certezza che non tradisce in eterno.
Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio con noi,
per imparare l'amore vero
e per camminare nella gioia e nella forza della Tua carità
lungo la nostra via faticosa, fino all'incontro finale con Te amato,
con Te atteso, con Te benedetto nei secoli.

(Giovanni Battista Montini, Lettera Pastorale Quaresima 1955)
 

Come faccio a percepire in me la presenza dell'amore di Dio?

Scrive Agostino:
"Interroga le tue viscere:
se sono piene di carità, allora hai lo Spirito di Dio in te".

Gesù si rivolge così a Dio: " Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto,
ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.
E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere,
perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro»."

(Giovanni 17,25-26)