Le scelte / Che cosa è giusto? che cosa è sbagliato?
Cosa è "bene"? Cosa è "male"?...

         
Partiamo dalle definizioni...
Che cosa vuol dire "giusto", "sbagliato", "bene", "male",... ?
Ma poi, anche una volta che avessi trovato la definizione ed avessi classificato quello che sta da una parte e dall'altra, non rischio di trovare quel che è giusto solo per me, ma che potrebbe non valere per tutti gli altri...? e, quindi, che faccio?
Posso io sapere che cosa è bene o che cosa è male?
Non è un'ambizione un po' troppo grande?!

E se non ci pensassi?... " se scegliessi io, tanto è uguale!"

Come mai ci metto un sacco di tempo per decidere che cosa scegliere?
E poi, una volta che ho fatto quel che volevo, magari provo "vergogna" di quello che ho fatto, cerco di nasconderlo! Sicuramente, se non ho neppure il coraggio di mostrare (o di dire) a tutti quello che ho fatto, non dev'essere una cosa poi tanto bella quello che ho fatto!

E se partissi da quello che dice la mia "coscienza"? E se anche lei sbagliasse, "prendesse lucciole per lanterne"?

perché ci sono cosi tante "divergenze"? tra l'essere e il dovere, tra la vita e la legge, tra i principi e la convenienza, tra individuale e collettivo..? ma anche verità, giustizia, bellezza, amore si contrappongono reciprocamente? come pure piacere mio e dispiacere degli altri, felicità e dolore..!

 
Una prima possibilità:
"il fariseo" ...
Il "fariseo" è l'uomo veramente ammirevole che subordina tutta la sua vita alla conoscenza del bene e del male, ed è giudice severo di sé stesso non meno che del prossimo, per la gloria di Dio, al quale è umilmente grato per quella conoscenza. Ogni istante della sua vita diventa per lui una situazione di conflitto in cui deve scegliere tra il bene e il male.

(Bonhoeffer, Etica)
 
E se invece decidessi di fidarmi di qualcuno più grande di me, qualcuno che ha dimostrato con la propria vita di superare questo mondo di conflitti, di "separazione",...?
E' Gesù a fare piazza pulita di tutte le distinzioni che il fariseo vaglia scrupolosamente...; a lasciare che i suoi discepoli mangino in giorno di sabato le spighe dei campi; a guarire in giorno di sabato una malata in cura da 18 anni e che, quindi, avrebbe anche aspettato un altro giorno; a sfuggire a tutte le domande inerenti a questi conflitti tra il fare una cosa o un'altra... In lui non c'è l'ansietà o l'incertezza tipica dei farisei...
La sua libertà non comporta però una scelta arbitraria (una cosa qualsiasi...) ma la scelta di fare la "volontà di Dio", di chi ci ha inventati e, quindi, ci conosce meglio.... "Egli vive e opera non in base alla conoscenza del bene e del male, ma seguendo la volontà di Dio... In essa si ritrova l'origine e su di essa si fonda la libertà e la semplicità di qualsiasi azione... E' possibile discernere la volontà di Dio soltanto conoscendola in Gesù Cristo...
La conoscenza di Gesù Cristo, la metamorfosi, il rinnovamento, l'amore, quale che sia il nome che gli si dà, è qualcosa di vivo, e non già un elemento dato, fisso e acquisito una volta per tutte; perciò col sorgere di ogni nuovo giorno si pone la domanda: come potrò io, qui e ora, nella mia situazione particolare, rimanere ed essere conservato in questa nuova vita con Dio e con Gesù Cristo?" (Bonhoeffer, Etica)

Egli "non giudica mai"..

Anziché conoscere il bene e il male occorre forse conoscere Gesù ed esaminare noi stessi sempre di nuovo in lui...!
 
Passiamo all'azione...
La sottomissione alla volontà del nostro " Creatore " avviene soltanto nell'azione...

La conoscenza non serve per giudicare gli altri... (Gesù non giudica mai...) ma per agire... e il discorso della montagna (Matteo 7,24 ss.) esiste per essere messo in pratica!
   

 

Non voglio solo "apparire"

Vorrei anche "vivere"...