Le scelte / Ho incontrato il mio amore, ma è amore?...

         
Provo a guardare il cielo
Quanto è importante l'amore?
voglio amare ed essere amato/a?
 
Provo ad alzarmi in volo
dall'alto si vede meglio...
(a volte occorre staccarsi dalle solite cose, dalle comodità,...)
- Che cosa desidero ?
- come è avvenuta la mia scelta? solo per l'attrazione fisica?
- che cosa mi attendo da questo incontro?
  • "stare bene insieme", cioè niente difficoltà e niente conflitti...; già, ma per quanto tempo può durare una situazione così idilliaca? per il tempo dell'innamoramento, quando sono "cotto" per il mio lui/lei? quando l'attrazione fisica è tale che mi dimentico di tutto il resto e, probabilmente, non vedo neppure quello che è più evidente agli altri ?
  • "ti amo, ma fino a quando mi sento...!". Non è invece che mi dovrei "allenare" a superare le difficoltà, visto che arriveranno sempre e comunque... (anche se cambio "amore" ogni 2 settimane...)?
  • il mio rapporto d'amore si fonda sul rispetto dell'altro? Posso allora tradire la fiducia del mio lui/lei? posso fare a meno del dialogo "vero" con lui/lei?
  • ho paura di una relazione che duri "per sempre"? paura di non farcela? paura di essere tradito/a?
  • saprò essere pienamente "responsabile" o mi tirerò indietro (sono ancora giovane..., ho bisogno di tempo..., non lo so...se poi diventassi padre/madre...)?
  • ...

"E' la persona giusta per me?"

Ho l'impressione che non troverò mai la risposta a tale domanda.
Meglio porsi un'altra domanda e cioè:
"Sono io la persona giusta, adatta per lui/lei?", ossia:
"Sono disposto a fare tutto per esserlo?"

 
c'è qualcosa di nuovo...
Voglio vivere pienamente e, quindi, non mi accontento della dimensione affettiva (anche se magari è quella che viene prima, quella che ha fatto scattare il tutto...).
Voglio:
  • "conoscerti", ossia: confrontarmi sui valori, su quali sono le cose importanti per me e per te, sulle scelte da compiere insieme. Per conoscerti devo saperti "guardare" (non basta dire "sei simpatico"), "ascoltare" (dopo ovviamente, aver ascoltato e accettato me stesso), "capire" (anche se non la pensi come me) e, infine, "accettare".
  • "comunicare". L'amore è possibile solo se comunichiamo. Per comunicare occorre che ciascuno di noi sia disponibile all'ascolto; occorre "autenticità" (ci deve essere corrispondenza tra quello che penso/dico e ciò che comunico), "comprensione" (cioè, capacità di mettersi al posto altrui e vedere il mondo come lo vede lui/lei), stima autentica e sincera (così come è il mio lui/lei, non per come lo abbiamo idealizzato e vorremmo che fosse). Spesso comunichiamo non con il mio lui/lei ma con un altro che ci siamo creati come "ideale"; ma quando si tratta di condividere la stanchezza quotidiana (lavoro, studio, problemi...) allora il mio lui/lei ideale crolla e diventa quello che veramente è. A quel punto la delusione,...!!! e se ci avessi pensato prima?
  • cambiare me stesso. Nei momenti di innamoramento sono favorevole al cambiamento perché l'amore induce a diventare come l'altro si aspetta, per non deluderlo, anzi per renderlo felice. Ma sarò in grado di continuare a cambiare per amore dell'altro anche in seguito? dovrò imparare ...
  • fare un progetto di vita insieme (a partire dai valori irrinunciabili, dalle cose importanti, dalla nostra "luce" sempre accesa, definiamo degli obiettivi comuni in tutti gli ambiti: per quel che riguarda la famiglia? I figli...? Le nostre credenze religiose?, e nella società, in politica? per gli altri?,...). Se non so accettare che la vita del mio lui/lei possa chiedere qualcosa alla mia, se non so diventare responsabile della felicità del mio lui/lei, difficilmente riuscirò in questo...

Davanti ad un errore?

Bella domanda: davanti ad un errore commesso dal mio lui/lei sarei capace del "per-dono"?

"Non meriteresti il mio perdono perché mi hai offeso e ferito: ma voglio donarti il perdono".

Non ti perdono come forma di patteggiamento: "siccome l'altra volta anche io l'ho fatta grossa, siccome tu mi hai perdonato... allora ti perdono anch'io".

"Non ti perdono per ricevere qualcosa" (puro calcolo!): il mio è un dono, un gesto gratuito!
   

 

Eppure alla base di tutto ci dovrebbe essere "amore"...